Nuove professionalita' 2.0

Redazione Web Rete Civica - Francesca Sensini - Comune di Città di Castello – 29/02/2012
Continua la mia collaborazione con ForumPA rispetto all’introduzione, ormai necessaria ed imprescindibile, di professioni del web all’interno dei profili per l’accesso alla comunicazione ed informazione pubblica.

La legge 150, e il DPR 422/2001, rimangono ancora addirittura inapplicate in qualche ente e sono state in parte anche smantellate (vedi risorse destinate alla comunicazione 2% rispetto al bilancio generale: Chi lo ha mai visto?).

Eppure è vigente e laddove venga fatto ricorso (vedi Inps Andria) si può vincere, in quanto legge dello stato non abrogata.

In questa fase di E-gov “spinto al massimo” rimane il vuoto normativo sulle professionalità che lo gestiscano e ci lavorino, dunque mi sto battendo, nel mio piccolo, perché questo avvenga. Il sostegno di ForumPA e di tanti professionisti che si occupano di comunicazione pubblica e E-government mi fa sperare che si possa fare qualcosa velocemente, intanto ho scritto una riflessione su uno dei ruoli chiave della comunicazione pubblica: il Dirigente Digitale. Manca questa professionalità al vertice delle PA (e mi riferisco soprattutto agli enti periferici che lavorano sodo con poco personale e tanta buona volontà).

Mi piacerebbe coinvolgere anche questa community nel percorso, che spero di portare avanti con pervicacia e che possa avere lo sbocco finale nella revisione (urgente!!!) della legge 150/2000, aiutata da persone che lavorano dentro la PA e che ne capiscono la logica, i limiti ma anche le potenzialità. Prima ancora che dall’esterno che ovviamente accoglie con entusiasmo queste mie “provocazioni”. Su twitter infatti sono riuscita a coinvolgere molte persone in questa mia “battaglia”.

Anche qui vedo che qualcuno chiede ancora lumi sul Piano di Comunicazione previsto dalla legge, ma forse ci dimentichiamo che nel frattempo le leggi hanno tagliato ogni sponsorizzazione e ridotto fino all’80% le risorse per la comunicazione, ridotte a zero per eventi e convegni.

E concludo citando una considerazione sulla comunicazione: seppure sia considerata una parte strategica dell’azione amministrativa, arriva la mannaia dell’ufficio ragioneria con la famosa frase “questo non si può fare”.
Buona lettura!
http://saperi.forumpa.it/story/65453/piccola-guida-al-digital-strategic-planner-la-pa-ha-bisogno-di-dirigenti-digitali



Comune di Vicenza - Jenny Bassa - 01/03/2012
Ho letto con molto interesse il tuo intervento e ti sono grata per l’attività di approfondimento e di stimolo che offri a tutta la comunità dei comunicatori pubblici.
Quello su cui poni l’accento stavolta è un problema che stiamo vivendo anche all’interno del nostro ente, dove si nota sempre più spesso la mancanza di una figura apicale che sia esperta di comunicazione ma anche di Ict. Tuttavia ritengo che sia anche molto difficile trovarla e per questo spesso in varie altre realtà, sia pubbliche che private, si mettono a lavorare insieme tecnici informatici ed esperti di comunciazione (dai giornalisti ai laureati in sc. comunicazione), senza però, di conseguenza, individuare un unico responsabile/dirigente.
Come conciliare dunque qs due anime antitetiche ma necessarie? Creare dei corsi accademici ad hoc (ma allora si ragiona sul medio-lungo periodo), formarsi sul campo (ma poi come vanti l’esperienza e la buona volontà in caso di un concorso pubblico, ad esempio?), continuare con i lavori di gruppo misti senza un vero e proprio responsabile/dirigente...? O prendersi a botte tra giornalisti e informatici?


Urp Distretto Sanitario 30 Asl Napoli 1 Centro - Maria Esposito - 01/03/2012
La mancanza di un esplicito riferimento, nella 150, all’e-gov e delle professioni web tra i profili per l’accesso alla comunicazione pubblica mi suscita una riflessione che vorrei condividere.
Vorrei porre l’attenzione sul fatto che non solo va posta la necessità di declinare una qualità professionale, tra i profili e funzioni identificati nella 150, che afferisca all’area delle competenze della comunicazione digitale, quanto piuttosto sul fatto che queste qualità siano patrimonio di una intera comunità delle professioni della comunicazione istituzionale.
Il rischio è che forme suppletive si aggiungano o che peggio ancora di autonomizzino organizzativamente dagli ambiti "storici" , urp, ufficio stampa, portavoce, determinando di fatto il depotenziamento di culture organizzative già piuttosto marginali, sia in termini strutturali che per i risultati concretamente generati nei processi di riadeguamento nella PA.
Non è solo un discorso tout court di difesa del preesistente, francamente esiguo, quanto un tenere presente, coerentemente con la 150, proprio le dinamiche organizzative, le interfacce tra sistemi e le relazioni di trasparenza con l’ambiente esterno agli enti che la comunicazione aveva reso consapevoli e che sottendono e preesistono agli strumenti che utilizziamo od anche alle ridefinizioni che gli strumenti possono indurre.
Non vorrei che le suggestione sull’e-gov, positivamente connesse alle grandi potenzialità insite, produca tecnostrutture di interfaccia necessarie alla governance ma poco consapevoli del senso che ancora oggi possiamo attribuire alla L.150, per quanto inapplicata

URP Staff Direzione Generale ASL 1 Trieste FVG - Lucia Starace - 02/03/2012

Io ho molta stima, nel suo complesso, di questo nuovo governo di tecnici e di transizione
Forse proprio per questo potrebbero porre finalmente mano alla questione dell’applicazione della 150/00. Il nodo fondamentale a mio avviso non è il budget ma il riconoscimento delle specifiche professionalità che possono e devono lavorare UTILMENTE soprattutto negli URP . Se siamo convinti che anche in questo momento la questione della comunicazione nelle sue varie sfaccettature e nei diversi settori mantenga un’importanza fondamentale per la qualità dei servizi pubblici torniamo alla carica con il Ministro Patroni Griffi chiedendo finalmente l’applicazione effettiva della 150/00 che passa, a mio avviso, ripeto, soprattutto attraverso il riconoscimento delle professionalità specifiche di accesso. Chiediamogli se ad esempio Linea Amica godrà dei finanziamenti necessari per sopravvivere. Se e quando scatteranno i nuovi contratti di lavoro con il riconoscimento della professione di comunicatore nelle varie declinazioni. Come sapete alcune sentenze iniziano a supportare le nostre pretese……. Se c’è tra noi qualcuno che può tirare le fila di un Documento da sottoscrivere e diffondere attraverso old e new media possiamo ancora una volta (l’ultimo tentativo se ben ricordate l’abbiamo fatto forse un po’ maldestramente e senza risultato alcuno mi pare, con il ministro Brunetta). Sfruttiamo la crisi per innovare e risolvere questo annoso problema in maniera seria RIGORE EQUITA SVILUPPO valgono anche per il ns settore. Tra l’altro apriremmo la strada all’assunzione di giovani qualificati




Ultimo aggiornamento: 30/03/12