''Attenzione, comunicare nuoce''

Questo il titolo della esposizione realizzata dal Museo della Comunicazione di Berna dedicata ai rischi legati a un flusso eccessivo di informazioni (inaugurata il 4 novembre 2011 e visitabile fino al 15 luglio 2012), con l’intento di sensibilizzare e aiutare il pubblico a gestire lo stress di una cattiva comunicazione. Gli organizzatori hanno anche avuto l’idea di una "clinica" della comunicazione, dove i pazienti-visitatori possono far analizzare il loro stato di dipendenza, repulsione e colpevolezza e scovare qualche spunto interessante per ritrovare l’antico piacere di comunicare con gli altri.

La Direttrice del Museo Jacqueline Strauss ha spiegato il concetto in un’intervista pubblicata lo scorso 14 novembre dal sito www.swissinfo.ch. "Comunicare, di per sé, è un aspetto fondamentale della vita, come bere o mangiare, ma se ci ingozziamo o se mangiamo sempre la stessa cosa, la nostra salute ne risente. Lo stesso vale per la comunicazione. Oggi siamo bombardati di informazioni e abbiamo un accesso privilegiato ai mezzi di comunicazione e alle nuove tecnologie, ma spesso ci lasciamo travolgere da questa sovrabbondanza. Diventiamo schiavi della comunicazione o dei mezzi di comunicazione. È una sindrome paragonabile al burnout di cui però non si parla molto».

Quante ore al giorno trascorri su internet? E al telefono? Rispondi sempre ai tuoi amici? Ti senti stressato, affranto, stufo? «Ognuno di noi ha un rapporto particolare con i media e le nuove tecnologie – ha puntualizzato ancora Jacqueline Strauss nel corso dell’intervista - le reazioni agli stimoli sono diverse e per questo è fondamentale permettere al visitatore di prendere coscienza dei limiti e dei rischi che una cattiva comunicazione comporta e offrirgli un’oasi di benessere dove potersi rilassare».

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Ultimo aggiornamento: 23/12/11