Banda larga: quali prospettive?

 ATENEA Srl - Paolo Subioli 03/10/02


"Cari amici urpisti, vorrei caldamente consigliarvi la lettura di un articolo di Gianfranco Livraghi, uno dei maggiori esperti italiani di comunicazione tramite Internet, uscito proprio oggi sulla rivista on line Interlex.
L'articolo parla della banda larga, cioe' della diffusione di connessioni Internet ad alta velocita', un ambito che e' tra le altre cose oggetto di una specifica azione da parte del Governo.
Perche' un argomento del genere dovrebbe interessare i comunicatori pubblici?
Quello che dice Livraghi e' che negli ultimi anni si e' diffusamente parlato della scarsita' di banda larga come uno dei maggiori ostacoli di sviluppo della rete, vagheggiando sviluppi epocali derivanti dalla applicazione di queste tecnologie (videoconferenze, video-on-demand, telemedicina, teledidattica, ecc.).
Lo stesso design di molti siti sembra concepito appositamente per la banda larga (animazioni, video, effetti speciali, ecc.), mentre in realta' non esiste una domanda significativa di banda larga da parte degli utenti.
Perche'?
Perche', come afferma un articolo di Gerry McGovern citato da Livraghi, "studio dopo studio si ha continuamente la stessa conferma: le persone che usano la rete in tutti i continenti non vogliono siti web spettacolari, ostentazioni ed esibizionismi. Vogliono siti funzionali, con contenuti utili e pagine che si scaricano rapidamente. Vogliono informazioni complete e bene organizzate. Vogliono sistemi efficienti di ricerca. Vogliono supporto di qualità, servizio, processi semplici e robusti."
Ecco un'utile indicazione per chi e' responsabile della comunicazione (anche via Web) all'interno degli Enti pubblici.
Saluti a tutti"
 

 
03/10/02. ERVET - Piero Luisi
"Intervengo nella discussione perchè penso che il tema proposto da Paolo Subioli meriti una riflessione all'interno di questa lista (che "frequento" con funzione di ascolto...), anche perchè di larga banda sentiremo molto parlare nei prossimi mesi e di larga banda dovranno occuparsi tutti coloro che progettano e gestiscono servizi all'utenza offerti in modalità multicanale.
Personalmente non sposo in pieno l'approccio di Livraghi - oltre agli effetti speciali la larga banda veicola servizi utili (penso soltanto alle applicazioni nel campo della sanità) - ma sono convinto che non si possa spostare sempre il limite senza aver raggiunto, realizzato, valutato, e consolidato i servizi della rete a 56 o 33 kb."
 

 
03/10/02. Dipartimento della Funzione Pubblica - Lidio Maresca
"Mi associo a quanto detto dall'amico Piero Luisi e sottopongo alla lista questa riflessione.
Una LAN (Local Area Network), generalmente, dovrebbe essere ben organizzata.
Sappiamo che nei grossi ministeri, spesso ciò non è vero. Lasciamo perdere ora il perchè.
Ho avuto recentemente modo di conoscere (rimanendone inorridito) LAN di oltre un migliaio di utenze, che insistono su un unico nodo, e che viaggiano ancora a 128...
La banda larga, caro Subioli, non serve solo per scaricare DVD.
La banda larga, innanzitutto, servirà a far navigare entro tempi accettabili anche la più "sperduta" delle postazioni all'interno di un qualsiasi Ministero.
"Ho visto cose" che neanche sono immaginabili: colleghi che devono aspettare anche venti minuti fra una schermata e l'altra di un normale applicativo per l'inserimento dati.
Ho visto gente dare in escandescenze perchè l'applicativo andava in time out (li cacciava fuori) a causa di una connessione troppo lenta.
Mi si dirà che il problema è anche organizzare meglio le LAN, e questo è vero.
Banda larga. Ne vogliamo parlare?"
 

 
04/10/02. Rete Civica VOLI - Vallecamonica On Line - Riccardo Ciotti
"Anch'io voglio intervenire nella discussione relativa alla banda larga esprimendo condivisione relativamente a quanto detto in merito al "primato" del contenuto sulla velocità di trasmissione, ma in Italia molti dipendenti comunali hanno ancora il problema di non avere a disposizione una linea dedicata anche se analogica: noi lavoriamo quotidianamente per informare circa 600 dipendenti di cosiddetti "microcomuni" che non potrebbero aderire ad una lista come la nostra leggendola in tempo reale perché possono collegarsi ad internet solo una volta al giorno per scaricare la posta e poi devono destinare la stessa linea ad altri usi come ad esempio il fax."
 

 
04/10/02. URP del Ministero delle Comunicazioni
"Cari colleghi della lista, per le considerazioni sull'utilizzo della banda larga espresse da Gianfranco Livraghi come Ministero delle Comunicazioni ci sentiamo, ovviamente, direttamente chiamati in causa.
Le nostre perplessita' risiedono soprattutto sull'antieconomicita' e sui sistemi alternativi che l'autore dell'articolo ha inteso rimarcare.
Potremmo qui scrivere interi trattati sull'utilizzo delle tecnologie che da iniziali costi proibitivi e reticenze sulla loro efficacia hanno in seguito cambiato o migliorato la nostra vita quotidiana (vedasi telefonia cellulare) ma preferiamo che voi approfittaste del link sulla larga banda presente sulla home page del nostro sito
www.comunicazioni.it
per farvi un'idea sulle potenzialita' di questo nuovo strumento di veicolazione di dati."
 

 
04/10/02. URP del Comune di Granarolo dell'Emilia (BO) - Marina Mancini
"Relativamente a quanto afferma Livraghi su una cosa sono assolutamente d'accordo cito testualmente:
" Non ha senso inseguire ad infinitum il mito della "multimedialità". La base della comunicazione in rete è e rimane la parola scritta (lo strumento più efficace è anche quello che produce il minor "carico di banda"). Il problema più grave è che se si concentra tutta l'attenzione sui presunti miracoli della "banda larga" si perdono di vista i valori reali. Si giustificano posizioni di attesa e di inerzia. E, al tempo stesso, si moltiplicano iniziative banali, pretestuose, cariche di apparenza e prive di contenuto, invece di impegnarsi su ciò che conta: la qualità dell'informazione, del dialogo e del servizio."
E' su questo infatti che preferirei porre maggiore attenzione: ben venga il lavoro della task force voluta da Gasparri e Stanca per accelerare i tempi della diffusione della banda larga ma non si perda di vista la qualità dell'informazione, del dialogo e del servizio.
La Pubblica Amministrazione deve lavorare affinché i siti, i portali, le reti civiche rispettino questa qualità che è poi anche obiettivo di noi comunicatori, e devono farlo tentando di applicare al più presto e nel modo più consono quelli che sono i criteri di usabilità ed accessibilità dettati dal
consorzio W3C
nonché della circolare n.3 del dipartimento della  F.P. o ancora della circolare AIPA del settembre 2001.
L'utente medio utilizza internet soprattutto per la posta elettronica e il dial-up (le normali connessioni via modem) probabilmente resteranno un tipo di accesso  ragionevole per la maggior parte di loro. Si pensi poi a quanto noi Italiani siamo "comodisti" e le cose un po' più difficili le rifuggiamo!
Vi sapete spiegare, per esempio, perché la  diffusione dell'open source, il software libero stenti a decollare nella PA?
Probabilmente perché occorrerebbe un dispendio di energia maggiore per formare i nostri CED e non solo i CED, anzi in molti casi, anche i nostri URP per la comprensione di sistemi operativi che non ci imboccano tutto; tanto c'è mamma Microsoft!
Per ritornare alla banda larga, intendiamoci io mi auguro si possa attuare al più presto, sono stata tra i primi a passare ad una connessione ADSL, che forse già non soddisfa più se pensiamo "alle cose che noi umani non possiamo immaginare" (per citare Lidio che cita il meraviglioso Blade Runner) o ai tempi per scaricare un Dvx.
Io credo che  i navigatori che sceglieranno la banda larga saranno  coloro che cercheranno connessioni ad alta velocità per un accesso più rapido ad Internet, download più veloci, che tenderanno a restare online 24 ore su 24, saranno quelli più propensi ad acquistare in Rete e forse ciò favorirà  l'e-commerce e tutto questo è auspicabile ma non perdendo mai di vista contenuti e stili!"
 

 
07/10/02. ASL Città di Bologna - Marco Grana
"Dal mio punto di vista (redattore del sito web di una Azienda Sanitaria e gestore della intranet) l'articolo di Livraghi pone due o tre domande molto opportune:
stiamo utilizzando al meglio gli strumenti telematici di cui attualmente disponiamo?
davvero non possiamo procedere senza banda larga?
cosa potremmo farcene della banda larga?
Lo stesso Livraghi indica correttamente alcuni usi in cui ha senso dotarsi della banda larga.
Ma per rilasciare un certificato via web è davvero necessaria la banda larga?
Per accettare un pagamento?
E per una buona articolazione delle informazioni?
Probabilmente la diffusione della firma digitale avrà sui siti degli enti pubblici un impatto più significativo di quello che potrebbe avere la banda larga.
Detto questo ben venga la banda larga, ma anche secondo me è necessario stare attenti a non lasciarsi abbagliare dagli effetti speciali.
Invece occorre ancora pensare a quale sia l'impatto che la telematica può avere (e sta avendo) sulle organizzazioni e sul modo di collaborare, per scoprire, per esempio, che probabilmente anche la semplice posta elettronica (le sue rubriche e le sue sottorubriche) è ancora sottoutilizzata."


Ultimo aggiornamento: 16/11/04