Comunicazione nei gruppi

Come gestire l'evento comunicativo all'interno di un gruppo di persone

Gli esseri umani, per i motivi più disparati (sostentamento reciproco, ricerca di protezione e difesa, ricerca di soluzione di bisogni complessi, ricerca di affettività, ecc.) entrano in relazione tra loro formando insiemi più o meno strutturati e di varia natura.
Un gruppo, infatti, può essere definito come un insieme dinamico costituito da individui che si percepiscono vicendevolmente interdipendenti per qualche aspetto. Si tratta, in sostanza, di un ’’agglomerato’’ sociale all’interno del quale i singoli soggetti si distribuiscono in ruoli, dando vita a diverse forme di rapporti sociali. Perché si instauri un rapporto di reciproca influenza e interdipendenza, però, è necessario del tempo. Un gruppo sociale è, pertanto, una aggregazione di più individui che interagiscono tra loro per un tempo prolungato secondo determinati modelli di comportamento, allo scopo di conseguire determinati obiettivi e i cui membri si percepiscono come tali e come tali vengono percepiti anche dagli altri: affinché  un gruppo si possa definire tale, chi lo compone deve sentirsi parte di un tutto (avere senso di appartenenza) che, però, si configura come un sistema nel quale l’insieme è molto più ed è diverso dalla semplice somma delle parti. La ricchezza di un gruppo, il suo plus-valore, è, infatti, dovuto proprio alla possibilità di ricevere gli apporti dei diversi individui che lo compongono, in quanto, ognuno di essi è portatore di una propria storia personale, di competenze e abilità sia tecniche che relazionali.
Inoltre, un gruppo si può definire come un’unità o entità sociale dotato di regole di funzionamento esplicite (basate su accordi fatti allo scopo di raggiungere specifiche finalità) e implicite (legate alle necessità che emergono dallo stare insieme).
 
Un gruppo può esistere solo a condizione che tra i suoi membri ci sia reciprocità di comunicazione e di relazioni. In questo senso, la comunicazione che si sviluppa al suo interno, riveste un ruolo fondamentale ed è un pre-requisito indispensabile per l’esistenza stessa del gruppo.
 
La comunicazione in gruppo si può sostanzialmente suddividere su quattro livelli:
  • quello dei contenuti - cosa si dice o si fa
  • quello dei metodi - come si organizza
  • quello dei processi comunicativi - chi dice o fa cosa, a chi, in che modo
  • quello delle dinamiche di gruppo - cosa accade tra i membri che comunicano.
A livello dei contenuti, ad esempio, si tratta la distinzione tra informazioni primarie e secondarie e, nel caso si affronti un problema, tra sintomi e cause, per poter passare ad ipotesi di soluzione. E’ questo il livello in cui una situazione o un problema o un obiettivo viene definita/o rispetto alle sue caratteristiche costitutive.
A livello dei metodi, ci si occupa del modo in cui la comunicazione all’interno del gruppo si organizza, dunque, ad esempio, di come separare i tempi di produzione di idee da quelli decisionali e/o valutativi, di come gestire la successione delle diverse fasi della conversazione, ecc.
A livello dei processi comunicativi, occorre fare attenzione a come si struttura la conversazione rispetto ai soggetti che ne sono coinvolti, quindi, far si che tutti possano esprimersi e possano interagire tra di loro ma, anche, saper gestire i silenzi o domande che cadono nel vuoto.
A livello delle dinamiche di gruppo, è importante gestire i ’’giochi relazionali’’ che si sviluppano tra in membri così come i conflitti, le tensioni, ecc.
 
La comunicazione all’interno di un gruppo è indispensabile anche per veicolare gli aspetti che caratterizzano la cultura del gruppo, ossia:
  • la mediazione
  • l’accettazione della limitatezza
  • il confronto visto come risorsa
  • l’equilibrio tra efficacia ed efficienza.
Con quest'ultimo punto si intende l’equilibrio tra la capacità di mobilitare le risorse necessarie per raggiungere un risultato facendo attenzione sia agli aspetti qualitativi, all’utilizzo delle risorse personali, alle relazioni, alla gestione dei conflitti (efficacia), sia a quelli quantitativi, all’utilizzo del tempo, alla produzione, al volume di attività (efficienza).
La comunicazione nel gruppo, inoltre, deve essere in grado di favorire l'equilibrio anche lungo l’asse dell’integrazione-differenziazione, ossia, quella che permette di stimolare le soggettività presenti in un gruppo affinché ciascun soggetto si differenzi dagli altri per valorizzare la diversità degli apporti - senza scadere nell’individualismo - ma, al tempo stesso, di unire tutti i soggetti nello sforzo per raggiungere gli obiettivi, producendo, in tal modo, anche una maggiore coesione del gruppo stesso che non sia, però, un processo di massificazione degli individui.
 
La comunicazione all’interno di un gruppo può essere condotta con varie tecniche, una delle quali è quella del brainstorming molto utile quando la comunicazione in un gruppo è finalizzata alla produzione e creazione di idee.
 
Può essere, al contrario, necessario ricorrere a tecniche di negoziazione e gestione del conflitto qualora sorgessero divergenze all’interno di un gruppo o, sempre a tale scopo, saper attivare il consenso interno. Per fare questo, può essere opportuno:
  • chiedere a ciascuno pareri e motivazioni
  • pretendere fatti, definizioni o spiegazioni
  • verificare discrepanze tra fatti ed opinioni
  • cambiare idea di fronte a fatti/opinioni inoppugnabili
  • riconoscere differenze e analogie tra i diversi punti di vista nel gruppo
  • favorire l’empatia
  • non mettersi sulla difensiva quando c’è contrapposizione
  • elencare pregi/difetti di ciascuna opinione.
La comunicazione all’interno di un gruppo può strutturarsi in diversi modi:
  • bipolare o bidirezionale - che avviene esclusivamente tra due poli o entità del gruppo seguendo una direzione di ’’andata e ritorno’’
  • a cerchio o anello - che avviene tra due o più entità tramite un sistema di comunicazione richiuso su se stesso, in cui, ogni singola entità riceve delle informazioni e le riporta, anche rielaborandole, all’entità successiva
  • a ruota o stellare - che avviene tra due o più entità passando, però, attraverso un ’’elemento centrale’’. In un gruppo di lavoro, questa modalità comunicativa per cui tutti comunicano con X e X comunica con tutti, pare risulti piuttosto efficace, in particolare, quando è necessario che determinate decisioni vengano prese con rapidità
  • a rete - che avviene tra tutti i membri di un gruppo dove tutti comunicano con tutti, ovviamente, rispettando turni di parola e tempi di espressione di ciascuno.

Bibliografia

  • Occhini  L.   Gruppi, individuo ed organizzazioni  Edizioni Goliardiche  Trieste  2002 


Ultimo aggiornamento: 27/11/09