Direttiva sulla comunicazione

 URP DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA - Emilio Simonetti 14/02/02

 
"Al volo, la notizia della pubblicazione della "Direttiva sulle attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni" sul sito del Dipartimento della Funzione Pubbblica:
Dato il rilievo dell'evento, diamoci tutti appuntamento per parlarne in lista, appena letta.
Chi cominicia?."
Newsletter FORUM P.A. NET n. 38 di martedì 26 febbraio
"Esce la direttiva sulla Comunicazione Pubblica"
Come indicato nella Direttiva, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica è stata istituita una Struttura di missione dedicata alla comunicazione pubblica. Il testo del provvedimento, pubblicato nella gazzetta del 20 febbraio scorso, è disponibile nel sito del www.funzionepubblica.it.
 

 
14/02/02. Urp del Comune di Pistoia - Angelo Ferrario
"Grazie ad Emilio Simonetti, tempestivo come sempre.
Prime impressioni: 
- C'e' un significativo riconoscimento dell'attivita' degli Urp, definitivamente usciti dal porto delle nebbie "informazioni e reclami e nulla piu' "ed incardinati, tramite l'attivita' di comunicazione interna, al "cuore" dell'amministrazione. 
- Vedo anche una risposta alle sollecitazioni del prof. Rolando per un'istanza di coordinamento delle diverse attivita' di comunicazione ed informazione. 
- Formazione: punto 5, ultimo periodo...va inteso che la formazione pregressa che puo' essere riconosciuta e' solo quella sostenuta tra giugno 2000 e dicembre 2001? 
- Infine, motivo di consolazione, specie per enti medio-piccoli: mi pare apprezzabile che il 2% delle spese in bilancio debba essere destinato alle attivita' di comunicazione... come sanno bene i colleghi, il riconoscimento dell'importanza del nostro lavoro implica anche il destinarvi risorse. Come si dice in Toscana: senza lilleri non si lallera..."
 

 
15/02/02. Servizi Informazione e Comunicazione del Comune di Città di Castello - Giuliano Giombini
"La direttiva del ministro conclude in modo positivo un percorso lungo e tormentato nel quale il ministro (anche da semplice parlamentare ed insieme a pochi altri) ha svolto un ruolo trainante ed in linea con le aspettative degli operatori.
Chi ha conoscenza della vita degli enti e delle attese di amministratori e dirigenti sa bene che questi stanno subendo e continueranno a subire di mal grado sia le nuove norme che la direttiva proprio per gli elementi qualificanti (ne vedo almeno tre) che quest'ultima contiene. 
- Il primo elemento è di principio e definisce (come ha sottolineato Mombelli, giustamente) "non residuale", ma strategico anche rispetto alla finalità del buon governo, le funzioni di informazione e comunicazione nella vita e nel sistema gestionale delle Pubbliche amministrazioni. In quanto "di principio" questo elemento ha funzione ispiratrice e filosofica e non abbisogna, forse, di seguiti operativi ma solo di conseguenzialità comportamentale. 
- Il secondo elemento riguarda la qualità e la responsabilità professionale di dirigenti e operatori. Per far sì che queste non rimangano parole inascoltate, il ministro può agire efficacemente e legittimamente assicurandosi che l'invio della direttiva all'Aran non sia solo un atto formale e routinario ma si traduca, sia per i giornalisti che per i comunicatori, in una contrattazione che restituisca dignità concreta alla qualità e responsabilità professionale, riequilibrando gli effetti negativi della pregressa e persistente "residualità". 
- Il terzo elemento si riferisce alle risorse. Indicare il 2% delle risorse come obiettivo minimo da perseguire è già un fatto concreto, in quanto gli enti investono nel settore quote molto più limitate (nel Comune di Città di Castello, che pure non è non è sordo al problema, le risorse destinate sono attorno allo 0,7%, compresi gli stipendi del personale addetto). Il ministro potrebbe agire con un'azione premiale che incentivi lo sviluppo degli investimenti nel settore, svincolando, ad esempio, le spese per informazione e comunicazione o, magari, la parte di esse destinata alle nuove tecnologie, alle reti, alle banche dati (o simili) dalla limitazione che la finanziaria pone alla spesa totale ammissibile in rapporto alla spesa storica consolidata."
 

 
20/02/02. Urp della Camera di Commercio di Treviso - Marisa Bratovich
"A proposito della Direttiva sulla Comunicazione : prima di tutto un gridolino di gioia nel vedere che, finalmente, ci sono anche le Camere di Commercio..... bene bene.... esistiamooooo!
E poi qualche brevissima riflessione anche se stavolta, buon per tutti voi, fatico non poco a trovare qualcosa che non va.... ma in fondo non stavo cercando quello.
Stavo cercando, invece, quella spinta a far sì che - pure a fatica e... lentamente, molto lentamente - si cominci a ragionare sull'applicazione della 150 (la chiamiamo così tanto è diventata una Amica) a tutto tondo.
E la spinta c'è, forte e chiara, netta e precisa : spetterà poi a tutti noi fare in modo che le Amministrazioni - più o meno convinte che siano - sappiano approfittare del positivo che vi si può leggere accantonando, invece, ogni tentativo di sconfiggere la volontà di cambiamento aggrappandosi ad interpretazioni riduttive e "comode".
Un esempio? Eccolo : quando si parla di URP o di strutture "analoghe" - considerando che neppure la legge è molto decisa su questo fronte - si è lasciato un grande spazio ad interpretazioni, diciamo, creative.
E così, chi non vuol proprio sentir parlare di URP (chissà poi perchè) fa nascere o "resuscita" di tutto e di più : InformaGiovani, InformaCittà, InformaImprese, PuntiIncontro, SpazioInforma, Sportelli di ogni genere... etc etc. ma niente URP.
Almeno nella nostra realtà territoriale è spesso così.
Mi si dirà che non è un problema e che è sufficiente che l'informazione venga data, che la comunicazione esista. Invece va detto che il proliferare di mille rivoli informativi "personalizzati" a seconda delle diverse esigenze di questa o di quell'amministrazione, da una parte disperde quel legame tra simili che consente di riconoscere, scambiare, condividere, esaltare nello sviluppo le "cose in comune" (finalità, strumenti, modalità, richiami normativi, professionalità, compiti e funzioni, strumenti di Rete, etc.) mentre, dall'altra, fa nascere "aspettative" soprattutto professionali (legate alla formazione, ai nuovi e, si spera, presto definiti profili professionali) nelle mille pieghe dell'organizzazione di ciascun Ente.
Tutto ciò sta dentro, ovviamente, alla discrezionalità ed all'autonomia di ciascuna Amministrazione.
Ma il rischio, ancora una volta, è che si vengano a creare tanti e diversi "contenitori" di comunicazione, vuoti che non riescono a parlare "tra di loro".
Io auspico che il monitoraggio sull'applicazione della 150 che verrà operato e l'aver individuato precise e nette responsabilità della Dirigenza porti a un Osservatorio che sappia valutare non solo la quantità degli strumenti informativi e di comunicazione che verranno attivati (o che verranno confermati) ma anche, e soprattutto, la qualità, l'efficacia e la credibilità di ciò che verrà organizzato per non vanificare l'obiettivo alto che viene assegnato alla P.A."
 

 
20/02/02. Provincia di Pesaro e Urbino - Marcello Ciamaglia
"E' bello vedere quanta passione sta suscitando la direttiva sulle attività di comunicazione, ma vorrei ricordare che la legge 150 al di la delle direttive, comunque sempre utili, poggia le sue basi sulla professionalità del personale, acquisita o da acquisire, e che questa professionalità trova una sua giusta soddisfazione nei contratti che si andranno ad applicare.
A chi può interessare segnalo che con una e-mail di questa mattina il dr Domenico Di Cocco Dirigente Generale dell'ARAN mi segnala che non risulta a tutt'oggi formulata, da parte del comitato di settore, alcuna direttiva, atto propedeutico per l'avvio delle trattative sul contratto.
Quindi dopo gli annunci di Frattini al Compa (settembre) e gli incontri della FNSI (gennaio) ancora nulla è successo. Concentriamo la nostra attenzione anche su questi fatti."
 

 
20/02/02. Un iscritto alla mailing list "Urpnews" - Luigi D'Aprano
"Ho avuto modo di leggere la direttiva sulle attività di comunicazione delle Pubbliche Amministrazioni.
Nonostante debba pienamente condividere alcuni punti della direttiva (quali ad esempio l'importanza del ruolo del personale o la necessità di coordinamento tra i vari strumenti comunicativi), mi duole manifestare la mia delusione circa l'ultimo articolo del dettato normativo.
Sinceramente, in considerazione delle esperienze passate, mi attendevo un intervento sanzionatorio e di controllo più incisivo nella nuova disciplina della comunicazione pubblica.
Ricorrere alla responsabilità dirigenziale di cui al D.Lgs. 165/2001, equivale ad attribuire un ruolo dominante nella diffusione dei nuovi strumenti all'arbitrio degli amministratori locali.
In altri termini, la dirigenza verrà valutata, ai sensi del D.lgs. del 30 luglio 1999 n.286 e del D.lgs del 30 marzo 2001 n.165, per quanto concerne la responsabilità sugli obiettivi strategici prefissati dall' amministrazione.
Ciò comporterà, prima di tutto, una sensibilizzazione, nonché un impegno da parte degli amministratori locali mirato ad individuare nella programmazione degli obiettivi strategici da conseguire anche un idoneo spazio da destinare alla comunicazione pubblica.
Individuati gli obiettivi, procederanno ad attribuire i compiti ai dirigenti i quali saranno responsabili dell'eventuale mancato raggiungimento degli stessi.
Siamo di fronte ad una forma di controllo interno, legato alle strategie della singola amministrazione e, pertanto, limitata alla sensibilità individuale degli amministratori locali.
Anche la D.P.C.M. 11 ottobre 1994 che disciplinava l'istituzione ed il funzionamento degli URP prevedeva sanzioni disciplinari per i dirigenti che non applicassero tale direttiva; la minaccia allora proposta non portò altro risultato che una scarsa diffusione degli URP a livello nazionale.
Anche oggi il rischio è che il sistema sanzionatorio previsto, essendo pur sempre legato a forme di controllo interno e strettamente dipendente dalle previsioni politiche degli organi di vertice, non produca gli effetti sperati.
A mio avviso (e spero di rivolgermi a chi ha il potere o la possibilità di intervenire) poteva essere più efficace la previsione in un controllo esterno sugli organi (anche se contrastante con la teoria odierna del decentramento), simile a quello esercitato dal prefetto sul Sindaco, con annesso potere di intervento in caso di inerzia.
Solo in questo caso, infatti, si potrebbe con buona probabilità, concentrare l'attenzione su quegli strumenti finora dimenticati o sottovalutati, ottenendo come risultato la totale o maggioritaria diffusione degli URP e degli altri strumenti di comunicazione.
Mi rendo conto che nell'obiettivo attuale di un incremento della autonomia locale, sia improponibile una tale ipotesi di controllo, ma mi sento di poter affermare, soprattutto in riferimento alla mia esperienza diretta, che solo con un controllo esterno e con gravi sanzioni in caso di inadempienza è possibile scuotere definitivamente la "macchina" della comunicazione pubblica."
 

 
20/02/02. Gi amministratori della mailing list "Urpnews" - Nicoletta Levi ed Emilio Simonetti
"Abbiamo ricevuto ieri dalla collega Catia Merighi, che ringraziamo, l'e-mail con il testo della dichiarazione del Presidente dell'Associazione della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, Gerardo Mombelli, sulla Direttiva Frattini concernente la comunicazione pubblica, da ieri disponibile anche sul nostro sito www.urp.it --> Cosa dice la norma.
Poiché abbiamo problemi tecnici di formattazione del testo (tanto per cambiare problemi di "comunicazione" tra formati diversi) che non vogliamo infliggere a tutti voi, crediamo sia più opportuno fornirvi il link dell'Associazione dove la dichiarazione puo' esssere letta facilmente dall'homepage.
L'indirizzo e': www.compubblica.it
Ci sembra anche utile segnalare sullo stesso argomento gli articoli a nostra conoscenza usciti oggi: 
- de Il Sole24ore, a firma di Marcello Frisone, pag. 29, intitolato"Frattini: la PA deve eliminare il burocratese"; 
- di .com, che in verità contiene quasi un'intera pagina, la 11, di articoli direttamente o indirettamente legati alla Direttiva; in effetti, Diego Motta, autore dell'articolo principale, intitolato "URP, comunicare come i privati", essendo tra i nostri iscritti, aveva prennunciato proprioieri qui in lista il servizio del quotidiano; 
- di Italia Oggi, a firma di Gianni Macheda, intitolato: "Comunicazione consorziata", p. 29.
Naturalmente, la lista e' sempre a disposizione di tutti sia per segnalazioni di altri interventi interessanti sulla questione che dovessero esserci sfuggiti, sia per discutere della direttiva sulla scia del primo giudizio "a caldo" di ieri di Angelo Ferrario del Comune di Pistoia."

 

 



Ultimo aggiornamento: 30/11/04