Tecnica Delphi

Come intervistare un gruppo di esperti in maniera strutturata e anonima

La tecnica Delphi è una metodologia tipica della ricerca sociale, che permette di intervistare un gruppo selezionato (detto anche panel) di esperti, chiamati ad esprimere, in forma anonima, i propri pareri ed opinioni su una determinata tematica, allo scopo di validarne alcuni tramite il confronto reciproco e la condivisione progressiva.


Tale tecnica infatti  prevede fasi successive di raccolta dati, caratterizzate dall’utilizzo di strumenti di ricerca sociale di diversa natura (questionari,interviste semi-strutturate, ecc.) e finalizzate ad una progressiva esplorazione e valutazione del tema in oggetto.
A tale scopo, l’intervistatore ha il compito di mediare il confronto e la valutazione dei pareri raccolti favorendo la sintesi dei giudizi raccolti in ogni fase con i risultati di quella precedente.
 

Le caratteristiche

La Tecnica Delphi è caratterizzata da alcuni aspetti fondamentali:
 

- il gruppo di soggetti da coinvolgere nelle interviste può prevedere dalle 6 alle 30 unità  


- la tecnica prevede più fasi nel corso delle quali si alternano la somministrazione di questionari ad un panel e la restituzione di feedback dei pareri raccolti


- ciascun
questionario è costruito sulla base dei risultati del precedente: nelle fasi iniziali i questionari possono essere a domande aperte, in quanto finalizzati ad esplorare l’oggetto di ricerca, mentre nelle fasi successive i questionari prevedono domande  a risposta chiusa perché finalizzati all’analisi e valutazione degli aspetti emersi.

- i risultati di ciascuna fase, oltre che servire alla costruzione dei questionari successivi, vengono restituiti agli intervistati. In questo modo si attua un processo di intermediazione tra ogni singolo esperto e il gruppo nel suo complesso.
 
Metodologicamente, la Delphi può essere considerata un’efficace tecnica di natura qualitativa per la conduzione di un’intervista di gruppo che, però, a differenza ad esempio del focus group, permette di conservare l’eterogeneità dei partecipanti e di preservarne l’anonimato e di evitare le possibili distorsioni dovute al prevalere di una specifica professione, o di interessi di gruppo acquisiti o di forti personalità, che possono condizionare fortemente il processo comunicativo.

Inoltre, il suo utilizzo come tecnica di intervista ad un gruppo di persone permette di evitare l’organizzazione di frequenti incontri diretti e di ovviare a tempi limitati e a costi elevati, nell’eventualità di esperti molto impegnati e lontani come collocazione geografica. 


Le finalità
 
L’applicazione di tale tecnica può essere utilizzata per il raggiungimento di differenti finalità, in particolare:
 
- lo sviluppo delle possibili soluzioni di un problema

- la valutazione della desiderabilità e fattibilità di possibili alternative

- l’individuazione di possibili strategie di azione

- l’elaborazione di informazioni per concludere efficacemente un processo decisionale

- la costruzione di possibili scenari di sviluppo e la formulazione di previsioni
lo sviluppo della comunicazione interpersonale all’interno di un’organizzazione, di un’istituzione o gruppo di lavoro.
  
La tecnica Delphi è spesso utilizzata in situazioni in cui manca il consenso o l’accordo sugli interventi e/o soluzioni da adottare. Infatti man a mano che il processo di comunicazione si sviluppa, sempre mediato dall’intervistatore, i giudizi espressi dai membri del gruppo, originariamente eterogenei, tendono a fondersi, a convergere per individuare una linea di azione condivisa.
Occorre sottolineare come il parere soggettivo degli esperti, progressivamente raccolto nelle varie fasi, non vada considerato come una semplice somma di opinioni, ma piuttosto come una sorta di progetto comune condiviso da realizzare. Si può infatti parlare della tecnica Delphi come dello strumento altamente interattivo e strutturato, ideale per la negoziazione in situazioni di mancanza di accordo e per la creazione di una realtà condivisa tra attori diversi.


Policy Delphi

La metodologia sopra descritta che si riferisce al Delphi standard dove il panel è costituto da esperti, si può declinare nella variante di Policy Delphi quando sono coinvolti stake-holders e policy-makers invitati a valutare eventi futuri che in parte dipendono dalle loro stesse azioni.
Il Policy Delphi viene utilizzato prevalentemente nell’analisi delle politiche pubbliche non solo come metodo di previsione ma anche come procedura di verifica e perfezionamento del consenso e come strumento di decision making finalizzato alla ricerca di soluzioni innovative.
L’aspetto più interessante del processo è in questo caso la possibilità data ai partecipanti sia di confrontarsi con i diversi punti di vista, sia di prendere consapevolezza e valutare il proprio ruolo nella creazione degli eventi futuri presentati.  
Le principali  caratteristiche che contraddistinguono il Policy Delphi dal Delphi standard sono:
 
- una maggiore ampiezza ed eterogeneità del panel utilizzato, che comprende anche amministratori pubblici, soggetti politici, dirigenti aziendali, ecc., selezionati secondo criteri di rappresentatività piuttosto che di competenza tecnica;

- una diversa idea di consenso. Nel decision making, il decisore non deve avere a disposizione un giudizio unanime, ma una mappa esplosa di punti di vista diversi tra cui scegliere;

- l’articolazione degli item in proposte, obiettivi, linee d’azione, il cui contenuto può essere completato dagli stessi partecipanti secondo regole prefissate, e supportato da argomentazioni favorevoli o contrarie;

- l’introduzione di diversi criteri di valutazione: oltre alla probabilità e prossimità nel tempo di un determinato evento o decisione politica vengono anche valutate la sua desiderabilità e fattibilità;

- una struttura organizzativa più complessa.

Nel campo delle decisioni pubbliche e nella PA, il Policy Delphi trova applicazioni particolarmente interessanti soprattutto in relazione alle politiche di sviluppo nell’uso delle nuove tecnologie e dell' e-democracy principalmente  per due ragioni:

- genera flussi di comunicazione strutturata e dal contenuto molto specifico e non crea un’elevata ridondanza d’informazione tipica di mail, newsgroup, forum dove spesso la discussione va oltre i temi stabiliti;

- fornisce la possibilità di affiancare al panel altri gruppi di partecipanti che seguono via web le proposte-opinioni del gruppo di esperti e esprimono le loro argomentazioni, permette ai decisori di condividere con gruppi autoselezionati della popolazione la fase esplorativa del processo decisionale, dando vita a forme di partecipazione politica alternative.

 

Il metodo Delphi applicato ai
Forum

La tecnica Delphi per le sue caratteristiche di supporto al processo decisionale diretto alla costruzione di un giudizio condiviso all’interno di un gruppo eterogeneo è spesso usata in ambienti di condivisione on-line come ad esempio i forum. In questo contesto i diversi attori in gioco considerano gli aspetti di un problema, e dialogano fino ad arrivare ad una decisione condivisa ( Il metodo Delphi è schematicamente illustrato nello schema a blocchi).
 
In particolare, all’interno dei forum, un processo Delphi si sviluppa attraverso due o più cicli di:
 - discussione a partire da una o più domande/questioni elaborate da un gruppo di esperti; 
 - feedback; 
 - discussione ulteriore.

Dopo ogni ciclo al gruppo di esperti viene chiesto di riflettere sulle domande più significative sulla base dell’opinione di gruppo. L’opinione di gruppo viene riassunta tramite una elaborazione statistica di ciò che è emerso nel corso del ciclo precedente. Il ciclo viene iterato fino a quando si ottiene un soddisfacente livello di convergenza.

Il processo completo di partecipazione include tre fasi:

La prima fase ha lo scopo di aprire, facilitare ed estendere il dibattito riguardo uno specifico ambito di discussione e di conseguenza individuare gli argomenti di maggior rilievo.
In questa fase risulta fondamentale il compito del moderatore, che deve analizzare e riunire i diversi contributi pervenuti da un vasto gruppo di partecipanti, in modo da sottolineare gli argomenti a cui la maggior parte degli individui sembra essere maggiormente interessata. Il moderatore farà uso di tecniche qualitative per la creazione del consenso e la gestione dei conflitti. Gli argomenti, così individuati dal moderatore, sono sottoposti a sondaggio per verificarne la rispondenza agli interessi dei partecipanti ed eventualmente modificarne i contenuti. Gli argomenti concordati infine saranno discussi separatamente nella fase successiva.

Nella seconda fase gli argomenti individuati nella prima fase vengono discussi separatamente ed in modo approfondito all’interno di gruppi ristretti gestiti in forma di sotto-forum. Per formare i gruppi dei sotto-forum il moderatore utilizza lo strumento dei sondaggi; i risultati dei sondaggi, rappresentano parte integrante del documento finale di output della discussione. Rimane sempre attivo il forum principale, attivato nella fase uno, per chi desidera trattare gli argomenti a livello più generale. Anche in questa fase l’attività del moderatore risulta fondamentale, in quanto deve periodicamente riassumere i contenuti del dibattito, gestire i conflitti che si manifestano facendo chiarezza sul grado di accordo o disaccordo fra i partecipanti e cercando al tempo stesso di ridurre le distanze fra posizioni divergenti. Se si ritiene appropriato è possibile attivare un processo di consultazione di esperti (“forum esperti”) su un tema specifico tramite la metodologia Delphi, che fornisce ai partecipanti una visione sintetica dei  differenti punti di vista degli esperti, a tutto vantaggio della discussione in atto. Anche questa fase si conclude con un riassunto di quanto discusso, proposto dal moderatore che viene sottoposto a sondaggio per l’approvazione da parte dei partecipanti allo specifico sotto-forum.

Nella terza fase vengono reintegrati i risultati dei sotto-forum nel forum generale, sempre attivo, al fine di ottenere una visione d’insieme dell’ambito di discussione proposto nella prima fase, arricchito con gli approfondimenti emersi nella seconda fase. La comunità viene interpellata per classificare gli argomenti discussi in termini di rilevanza rispetto l’ambito generale di partenza. Il risultato finale di questa fase, è un documento sintetico che riporta sia i risultati dell’intero processo di discussione sia il grado di importanza attribuito dalla comunità ai differenti argomenti trattati.
 

Bibliografia

  • A cura di  C. Cipolla   Il ciclo metodologico della ricerca sociale  Franco Angeli  Milano  1998 
  • Bailey  Kenneth D.   Metodi della ricerca sociale  Il Mulino  Bologna  1982 
  • Bolognini  Maurizio   Democrazia elettronica. Metodo Delphi e politiche pubbliche.  Carocci  Roma  2001 
  • Cannavò  Leonardo , Frudà Luigi  Ricerca Sociale. Dal progetto dell'indagine alla costruzione degli indici (vol I)  Carocci   2007 
  • Di Fraia  Guido   E-Research: internet per la ricerca sociale e di mercato  Laterza  Roma: Bari  2004 
  • Marradi  Alberto   Metodologia delle scienze sociali  Il Mulino  2007 
  • Niero  M.   Paradigmi e metodi di ricerca sociale. L'inchiesta l'osservazione e il Delphi  Edizioni Cooperativa Nuovo Progetto  1993 
  • ZIGLIO  E.   La tecnica Delphi. Applicazione alle politiche sociali, Rassegna italiana di valutazione, n.2   aprile-giugno 1996 

Sitografia

  • Partecipa.net  Corso per operatori della partecipazione: il metodo Delphi


Ultimo aggiornamento: 12/10/10