Comunicazione pubblica usabile

Usabilità per la comunicazione pubblica - Orientarsi nella progettazione e nella valutazione dei siti web istituzionali

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Quando farli?

Quando è il momento giusto per testare il nostro sito? Chi è tentato di rispondere "alla fine", si sbaglia di grosso. Anche le autovetture, prima di essere messe in catena di montaggio, subiscono lunghi e ripetuti test sui prototipi. Se in fase di progettazione ci sono dei problemi, e si può stare tranquilli che ci saranno, è meglio saperlo subito piuttosto che a cose fatte.

Possiamo pensare di cominciare con semplici e informali test su dei bozzetti cartacei e sulla base di questi primi responsi realizzare i veri e propri test sui prototipi di interfaccia. All'inizio ci concentreremo sugli aspetti del design, del layout grafico e della navigazione. Statisticamente il primo test non evidenzia mai tutti i problemi, per questo occorre ripeterli e poi ripeterli ancora.

Il secondo test sulla nuova interfaccia, già sufficientemente usabile, è da eseguire invece sui contenuti, per verificarne la chiarezza, l'opportunità e l'efficacia comunicativa.

Test su tutto il sito o sulle singole pagine? E' sempre meglio la seconda, soprattutto nel caso che intendiamo riprogettare un sito già esistente, per renderlo più usabile.

E il test sul prodotto finale? Naturalmente lo facciamo lo stesso, ma solo per essere sicuri che tutto funzioni.

Non ha quindi senso fare un solo test su un campione di 15 persone, conviene assai di più farne tre successivi su 5 utenti ogni volta. Infatti il numero ideale per avere i migliori risultati è proprio 5. Nielsen in una sua indagine, dimostra che questi sono sufficienti per arrivare a scovare l'85 % degli errori, statisticamente dal sesto in poi non emergono più problemi significativi.

E alla fine del lauto pranzo arriva il cameriere col conto! No problem. Nessun boccone di traverso: i costi per realizzare una serie di test di usabilità non sono proibitivi, nemmeno per un piccolo ente. Potremmo arrivare a spendere tra i 2.000 e i 5.000 euro, ma con una responsabile partecipazione delle professionalità interne, il risparmio è garantito.