I processi decisionali inclusivi sono basati sostanzialmente sulla costruzione e sul presidio di relazioni complesse; è quindi necessario che lAmministrazione, dopo averne ascoltato i contributi, le osservazioni e i bisogni, sia in grado di interagire in modo costruttivo con gli stakeholder individuati. LAmministrazione deve pertanto utilizzare approcci, tecniche e strumenti specifici che le permettano di relazionarsi efficacemente con i propri portatori di interesse.
Gli approcci, le tecniche e gli strumenti per linterazione costruttiva più utilizzati sono: lEASW (European Awarenees Scenario Workshop), lAction Planning, la Search conference, il Planning for Real, lOpen Space Technology, il Laboratorio di quartiere, gli Incontri di scala.
Per un approfondimento sulle singole tecniche si veda il manuale di Cantieri A più voci. Amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni e cittadini nei processi decisionali inclusivi , pag. 78-97.
Per risultare efficaci queste tecniche devono essere calate allinterno di un quadro processuale che prevede i seguenti aspetti e presupposti:
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è opportuno approcciare gli stakeholder individuati attraverso una comunicazione semplice e comprensibile; occorre pertanto tradurre il linguaggio tecnico delle Amministrazioni declinandolo sulle conoscenze e sulle competenze dei partecipanti;
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occorre strutturare i processi partecipativi in un contesto spazio-temporale ben definito, dove siano esplicitate e condivise da tutti i partecipanti le regole (fasi, tempi e spazi) dellattività;
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mettere a proprio agio i partecipanti favorendo linformalità delle relazioni interne ai processi decisionali inclusivi;
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mettere a disposizione dei partecipanti tutti gli elementi e tutti gli aspetti della politica considerata. Questo aspetto sottintende il concetto di massima trasparenza tra Amministrazione e stakeholder: lobiettivo è quello di realizzare un rapporto di fiducia reciproca tra tutti i soggetti partecipanti al processo inclusivo.