Wi-Fi

Come accedere alla rete internet senza cavi

Wi-Fi è l’abbreviazione di Wireless Fidelity, sigla commerciale che identifica lo standard internazionale del protocollo basato sull’uso della banda di radiofrequenze intorno a 2,45 Ghz. Inizialmente il protocollo è stato sviluppato per la costituzione di reti locali senza fili, le cosiddette WLAN (Wireless Local Area Network), dunque per il trasferimento di dati fra apparecchi non cablati, ovvero non collegati fra loro tramite rete fissa. Con il seguente sviluppo della tecnologia, lo standard Wi-Fi si è rivelato particolarmente adatto alla fruizione del web, in quanto accoppia la velocità di una tradizionale linea a banda larga alla totale mobilità dell’operatore collegato.
In Italia, la materia è regolata dal decreto 28 maggio 2003 (pubblicato sulla G.U. n. 126 del 3.06.03) ‘’Condizioni per il rilascio delle autorizzazioni generali per la fornitura al pubblico dell'accesso Radio-LAN alle reti ed ai servizi di telecomunicazioni’’. Recentemente, attraverso lo Schema di Decreto ministeriale pubblicato sulla G.U. della Repubblica Italiana 25 giugno 2005, il legislatore è intervenuto sul decreto precedente rendendo possibile un uso più diffuso dello standard Wi-Fi, precedentemente limitate ai soli ambienti chiusi, che fossero pubblici o privati.
 
Perché il Wi-Fi è così interessante
I punti d’interesse del protocollo Wi-Fi sono diversi. Attualmente il Wi-Fi si propone come un sistema di trasferimento dati locale, capace di coprire una distanza che va dai 30m nelle condizioni peggiori ai quasi 100m per le situazioni ideali, in modo sicuro, economico e con una velocità equiparabile alle reti fisse a larga banda. Inoltre, questo sistema offre un vantaggio notevole: l’uso della banda delle radiofrequenze non è legato all’ottenimento di una licenza da parte delle autorità statali. Questo permette di restringere i costi alla sola dotazione tecnologica, composta da un trasmettitore di ridotte dimensioni. Per questo motivo, il Wi-Fi è diventato una valida alternativa per coprire con un segnale a banda larga quelle zone geograficamente periferiche o poco popolate, inadatte agli alti investimenti della cablatura. La presenza di un consorzio internazionale, composto fra l’altro da diversi leader mondiali nella produzione di supporti informatici, dà la certezza dell’interoperabilità fra i diversi apparecchi. Infatti, il WECA, Wireless Ethernet Compatibility Alliance testa e certifica la compatibilità delle apparecchiature, contrassegnandole con il logo Wi-Fi in caso di esito positivo.
 
Normativa e sviluppo del Wi-Fi
Nonostante i vantaggi offerti dal protocollo Wi-Fi, nel nostro paese non sono molte le esperienze sviluppate fin’ora. Probabilmente ha influito la diffidenza di passare dal caro vecchio ‘’rassicurante’’ cavo alla trasmissione dei dati via etere, modalità considerata meno sicura. L’ipotesi successiva è legata alla normativa che regolava la materia prima delle modifiche pubblicate in G.U. il 25/05/05. Precedentemente, il decreto limitava l’uso delle WLAN agli ambienti chiusi. In questo modo, il legislatore italiano si differenziava in modo netto dalle disposizioni esistenti in altri paesi, le quali permettevano il diffondersi di coperture cittadine nei Paesi Bassi, Stati Uniti come in Gran Bretagna, sia per iniziativa privata che sotto l’impulso delle autorità cittadine o di soggetti a composizione mista, senza dimenticare le significative esperienze di reti sorte dal basso, dalla collaborazione di privati cittadini.
Le restrizioni imposte dal legislatore italiano erano giustificate dal fatto che le bande radio utilizzate dal protocollo Wi-Fi erano occupate principalmente dalle forze armate. Con l’intervento del successivo Schema di Decreto pubblicato in G.U. il 25 giugno 2005, si sono poste le condizioni per lo sviluppo di coperture Wi-Fi anche in spazi pubblici all’aperto, come testimoniano le iniziative prese dal comune di Roma per la copertura dei parchi urbani.
 

Si è detto in lista



Ultimo aggiornamento: 04/10/05