Il presupposto di tutto il discorso è, ovviamente, la doverosa tendenza ad un linguaggio semplice. Non altrettanto semplice è l'attuazione di questa enunciazione di principio.

Fino a pochi anni fa si riscontravano alcune gravi difficoltà, sia nell'attività di comunicazione istituzionale, sia nell'attività amministrativa e normativa, per l'assenza iniziale di regole certe, cui solo negli ultimi anni si è fatto riparo, per la mancanza di abitudine alla semplicità - anche e soprattutto nel linguaggio ufficiale - per l'assenza di meccanismi certi di controllo e verifica dell'impatto.

Sono chiari segnali di aumento della consapevolezza collettiva e istituzionale circa tali problematiche:

• in primo luogo, l'attenzione sempre crescente alla qualità della comunicazione pubblica e ai meccanismi di verifica e miglioramento;
• in secondo luogo, la semplificazione amministrativa come nucleo portante di tutto il processo delle grandi riforme amministrative, iniziato con la legge n. 241 del 1990 sulla trasparenza amministrativa (attualmente modificata ed integrata dalla legge n. 15 del 2005, pubblicata sulla G.U. n. 42 del 21 febbraio 2005 ed in vigore dall'8 marzo 2005), continuato con le leggi Bassanini;
• in terzo luogo, il ruolo ormai consolidato del drafting come presupposto e condizione all'emanazione di nuove norme.