Open Data

Come rendere la PA piu' trasparente

Dopo l’esperienza del governo inglese con www.data.gov.uk e di quello statunitense con www.data.gov, il tema degli “Open Data” è arrivato in Italia e sta assumendo sempre maggiore importanza anche perché inserito tra gli elementi di innovazione del Codice dell’amministrazione digitale (CAD), recentemente aggiornato. Nel panorama italiano è attivo il Portale dei dati aperti della PA www.dati.gov.it , nato per promuovere il riuso delle informazioni pubbliche  per cittadini, sviluppatori, imprese, associazioni di categoria e alle stesse pubbliche amministrazioni.  Dati.gov.it si ispira alla strategia europea per gli Open Data all’interno dell’Agenda digitale europea.

Ma cosa sono gli Open data e perché rappresentano un ulteriore passo verso l’ammodernamento della PA a garanzia della trasparenza e della partecipazione dei cittadini.

L’espressione “Open Data” sta a significare dati pubblici in formato aperto, "libero" e accessibili a tutti i cittadini, oltre che facilmente riutilizzabili e scambiabili sul web, senza limitazioni di copyright, brevetti o altro. Rendere fruibili e accessibili i dati che riguardano la collettivita’, in modo che tutti ne possano usufruire, non è un’innovazione destinata solo a pochi specialisti, ma coinvolge tutti, poiché consente di ottenere informazioni, che di fatto sono gia’ degli utenti, ma in maniera trasparente e diretta, rendendo i cittadini piu’ informati e quindi piu’ consapevoli. Non vi è dubbio infatti, che avere a disposizione i dati sulla rendicontazione di bilancio del proprio comune oppure dati che riguardano traffico, ambiente ecc. possano essere un patrimonio che ogni cittadino ha il diritto di conoscere.

Lo stesso Codice dell’Amministrazione digitale (CAD), recentemente aggiornato e integrato con il testo del NUOVO CAD, Decreto legislativo n. 235/2010,  affronta il tema degli open data e dispone, tra le altre cose, che la responsabilita’ nell’aggiornare, divulgare e permettere la valorizzazione dei dati pubblici è delle Amministrazioni. In particolare le PA, al fine di valorizzare e rendere fruibili i dati pubblici di cui sono titolari, promuove progetti di elaborazione e diffusione, assicurando la gratuita’ dell’accesso e la pubblicazione dei dati in formato aperto in modo che possano essere rielaborati da terzi.

Gli Open data rappresentano il motore per l’innovazione, la crescita e la governance anche in ambito Europeo. Recentemente la Commissione Europea, nell’ambito delle azioni dell’ Agenda Digitale Europea , ha presentato un programma di azioni per il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico che dovrebbe dare un contributo consistente all’economia europea. Si tratta di interventi che collocano l’Unione europea all’avanguardia mondiale nel riutilizzo delle informazioni del settore pubblico e che daranno impulso al settore, già in forte crescita, che si occupa della trasformazione di dati grezzi in materiale da cui dipendono centinaia di utilizzatori delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
La strategia per ottenere che ciò avvenga a livello paneuropeo segue tre direttrici: adeguare il quadro normativo attraverso la revisione della direttiva sul riutilizzo delle informazioni del settore pubblico; mobilitare gli strumenti finanziari a sostegno dei “dati aperti” e intraprendere azioni per creare portali di dati europei; facilitare il coordinamento e la condivisione delle esperienze degli stati membri.

Requisiti per essere “Open data”
Anche nell’ultimo Forum PA, si è parlato di Open data e  nell’ambito del convegno su questo tema, organizzato dall’ Associazione Italiana per l’Open Government, associazione nata per sensibilizzare i cittadini e le Pubbliche Amministrazioni a promuovere l’attuazione di strategie di Open Government, è stata presentata la seconda versione della Guida: “Come si Fa Open data? Istruzioni per l’uso per Enti e Amministrazioni Pubbliche ”. Gli open data rappresentano infatti, una preziosa risorsa per il cittadino e per le imprese, ma il valore dei dati liberi non dipende solo dalle informazioni che ci trasmettono, ma anche da una serie di requisiti in cui queste informazioni sono trasmesse. Il valore dei dati, cresce nella misura in cui l’utente può sfruttare questi dati: combinandoli, mischiandoli per costruire nuove applicazioni di valore sociale, economico ecc.

 Ecco pertanto, alcuni requisiti necessari per poter parlare di dati open:

- dati completi, disponibili per il cittadino senza restrizioni dal punto di vista di copyright, brevetto ecc.
- dati primari: debbono essere raccolti alla fonte, in forme non aggregate ne’ modificate;
- dati disponibili in rete in modo tempestivo per preservarne il valore;
- dati disponibili in formato digitale;
- dati utilizzabili dal punto di vista tecnico;
- dati leggibili al computer da chiunque e non vincolati da un particolare software per es.
- dati completi: cioe’ in grado di essere aggregati o viceversa disaggregati
- dati riutilizzabili e redistribuibili per qualsiasi uso
- dati sempre aggiornati

Il Vademecum sugli Open Data
Nell’ambito delle Linee guida per i siti web della PA, è stato prodotto il Vademecum sugli Open data - Come rendere aperti i dati delle Pubbliche Amministrazioni -, destinato ad amministratori, dirigenti e dipendenti pubblici, nonché a fornitori e consulenti delle pubbliche amministrazioni che vogliono approfondire il tema dei dati aperti e avviare un processo di apertura dei dati del settore pubblico. Il documento è a sua volta strutturato in due parti principali:

• Parte I - PA e dati aperti, introduce il concetto di Open Government, la prassi dell’Open Data e presenta un approfondito quadro normativo sui due temi. Questa prima parte si articola nei seguenti quattro capitoli:  1. Open Government; 2.Open Data; 3.Quadro Normativo; 4.Come avviare il processo di apertura dei dati

• Parte II – Come procedere per aprire i dati della PA, contiene la descrizione degli aspetti tecnici, organizzativi e giuridici da affrontare prima di rendere disponibili i dati dell’Amministrazione. La seconda parte si articola nei seguenti cinque capitoli: 5.Organizzarsi per l’apertura dei dati; 6.Identificazione dei dati; 7. Analisi dei dataset; 8.Pubblicazione del Dataset; 9.Diffusione del Dataset

Ultimo aggiornamento:  09/03/2015